Parla Odisseo

«Mi chiamo Odisseo, per voi più conosciuto come Ulisse e non ho mai capito cosa significhi il mio nome. Qualcuno sostiene che voglia dire colui che è odiato. Sentitevi dei privilegiati perché non dico quasi mai come mi chiamo. Il mio nome è Nessuno, quando lo dissi non avrei immaginato che avrebbe riscosso un successo strepitoso. Io sono Nessuno, Nessuno mi chiamano madre e padre e tutti quanti i compagni. Sono un faccendiere di multiforme attività: mercante, soldato, marinaio, re ed eroe, sempre in moto e in ascolto e curioso di scandali. Vi parlo dall’inferno, dove un vostro esimio connazionale mi ha spedito e dove volentieri sono rimasto, condannato nell’ottava bolgia quella che il sommo poeta ha definito dei consiglieri fraudolenti. Tutto si può dire di me tranne che sia stato un consigliere fraudolente. Chi avrei mai consigliato con frode? Ho ingannato molte persone questo sì, ma non ho mai istigato qualcuno a fare altrettanto. Una cosa è certa: di tutti i mentitori dell’inferno io sono il più grande, il più luminoso, il più bello. Il più simile a Lucifero. Vi assicuro che se solo avessi voluto, sarei riuscito a scappare da lì».

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